Mai avrei pensato di volere una famiglia numerosa. Se qualcuno me lo avesse detto avrei urlato “MA SEI MATTA !?!”, eppure la terza figlia l’ho desiderata e sono immensamente felice e grata della famiglia che ho costruito. Certo, il periodo non è dei migliori (ma quando lo è?), ma questa vita non la cambierei per niente al mondo.
Mi sento super ricca perché il mio tesoro sono i miei figli! Mi commuovo quando vedo Iris (la maggiore) imparare a leggere, Elias (il maschietto) conquistare autonomia nel vestirsi o nel tirare l’acqua del gabinetto e la piccola Alma quando abbozza i primi passetti!
Mi dicevano: non cambia molto da 2 a 3 figli!
NO RAGAZZI, QUESTA è UNA CAZ**TA.
Le gioie sono infinite e la fatica pure! Non esiste una giornata senza urla, non finisco mai di riordinare, di lavare piatti che subito ce ne sono altri sporchi e non esiste fine settimana senza almeno 5 lavatrici + 5 asciugatrici (più i capi che devono essere stesi all’aria)!
E vogliamo parlare dell’organizzazione? Sarà anche che è da sempre un po’ il mio tallone d’Achille… ma organizzare le giornate di 3 figli, in 3 scuole diverse, con tutte esigenze diverse tra loro… MICA SEMPLICE PENSARE A TUTTO. La cena invece? Pranzano a scuola per fortuna, perché la sera a casa spesso sono così stanca che ripiego in surgelati o cibo da asporto; poco salutare per il fisico, ma ci guadagno in salute mentale!
Sì alla salute mentale ci sto attenta. Se io non sto bene non riesco a gestire nulla, figuriamoci occuparmi di 3 figli e loro dipendono da me, quindi se occorre chiedere aiuto a qualcuno per lavorare senza pensieri o fare la spesa, ora lo faccio; se ho bisogno di pagare qualcuno per vedere la casa a posto ogni tanto lo faccio, da sola non ce la farei!
“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, recita un antico proverbio africano.
Beh, il famoso “villaggio” è fondamentale! E se non lo ha intorno a te devi costruirtelo, altrimenti ne esci matta!
E il papà in tutto ciò? Lui è fondamentale, copre il ruolo di padre egregiamente, si occupa di portarli al parco e farli addormentare, fa fare i compiti a Iris, si sdraia per terra a giocare con loro o mette la musica per ballare insieme, ma lavora anche lui e su turni, quindi spesso torna a casa alle 22 e a quall’ora dormono tutti, me compresa.
Insomma è faticoso, serve cooperazione lavoro di squadra e tanto amore!
Ma sono sincera, nulla mi rende più orgogliosa e felice, i miei figli sono per me fonte di grandissima ispirazione! Sono loro i primi a provare i capi della mia collezione, loro i critici più severi sulla comodità dei miei abiti e sulla loro vestibilità. Grazie a loro il mio lavoro è molto più accurato oltre a rafforzare il legame che abbiamo come famiglia.